In estate l'annuncio, oggi l'ufficialità. «Non è un partito, ma una lista civica. E poi è laica»
La prima volta di un candidato sindaco musulmano e di origine straniera: «È l'unica novità da vent'anni a questa parte...». Si presenta alla corsa per Palazzo Marino Abdel Hamid Shaari , presidente del Centro islamico di viale Jenner, alla guida di un gruppo eterogeneo di aspiranti consiglieri comunali raccolti sotto l'etichetta «Milano Nuova». Intesa anche come la Milano di una volta: «Vogliamo farla tornare la città col cuore in mano, dell'accoglienza, della solidarietà». Un partito musulmano? «Innanzi tutto non è un partito, ma una lista civica, - corregge -. E poi è laica, raggruppa immigrati residenti a Milano e cittadini italiani che condividono il nostro programma». Candidati di ogni confessione e provenienza, rivendica Shaari: oltre a egiziani e marocchini, il movimento avrà esponenti peruviani e romeni. Qualcuno l'ha già definito il «partito etnico».
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