domenica 19 dicembre 2010

Milano, aggredito vicesindaco De Corato

«A bloccare l’aggressore, Giovanni Zanchi,portavoce di Pisapia»

Il vicesindaco di Milano, Riccardo De Corato è stato aggredito da un ambulante, un italiano, mentre era all’interno di un bar nel centro della città.De Corato è stato raggiunto da un pugno.
A bloccare l’aggressore,poi fermato dai carabinieri, è stato, Giovanni Zanchi, portavoce del candidato sindaco a Milano per il centrosinistra Giuliano Pisapia.
L’uomo,secondo quanto si è appreso, si sarebbe lamentato delle troppe multe Il vicesindaco, dopo essere stato medicato ha detto:sono rischi del mestiere domani ringrazierò portavoce di Pisapia
Fonte www.televideo.rai.it/

giovedì 16 dicembre 2010

Milano: Pisapia, Consigli zona devono diventare municipalita'


«Leonardo Donofrio dello IUniScuoLa è per le nove municipalità»

''Nella Milano che vogliamo i Consigli di zona saranno messi nelle condizioni di diventare vere e proprie municipalita'. Con piu' deleghe e una capacita' di spesa effettiva''. Lo ha detto Giuliano Pisapia, candidato sindaco di Milano per il centrosinistra, a margine del presidio organizzato dai consiglieri di zona del centrosinistra milanese davanti a Palazzo Marino.
''I tagli al decentramento decisi da questa Giunta - prosegue Pisapia - azzerano i contributi per gli eventi culturali, sportivi, i doposcuola, i progetti ambientali, le biblioteche locali, persino i fondi per gli oratori: tutte quelle attivita' e quei servizi garantiti ai cittadini anche grazie ai Consigli di zona che meglio di tutti conoscono i bisogni del territorio.
''Questo provvedimento - co e' l'ennesima conferma del totale disinteresse del sindaco Moratti per le esigenze dei milanesi. Oltre che la dimostrazione dell'incoerenza della Lega, per cui e' chiaro che il federalismo e' utile solo per fare propaganda".(Adnkronos)

mercoledì 8 dicembre 2010

La Walkiria scuote Milano «No ai tagli, salviamo la cultura»Blog di Dino Donofrio

«Albertini ha detto che si ricandida, creando il panico nel centrodestra»
«La conferma dopo il 14»

La cultura non si mangia e con la Divina Commedia non ci si riempie la pancia, ci ammonisce severamente il ministro Giulio Tremonti. Però, come diceva il vecchio Lawrence Ferlinghetti, l’arte ha un «potere eversivo » che a volte scuote persino animi e platee assopite, più abituate all’happy hour e al circolo del bridge che non a pronunciamenti giacobini.
Fuoco, fiamme, lapilli e lava, la Walkiria di Richard Wagner ha scaldato i cuori della Scala, nella tradizionale «prima» di sant’Ambrogio, ma molto di più ha fatto il maestro Daniel Barenboim quando alle ore 17 in punto, vestito tutto di nero, in un look assai esistenzialista, è apparso solo sul palco, in un cono di luce. Poche parole, un appello per salvare la cultura, per evitare i tagli imposti dal governo. Un intervento breve chiuso ricordando l’articolo 9 della Costituzione che impegna la Repubblica a promuovere la cultura, la ricerca scientifica, a tutelare il patrimonio artistico.
Un forte applauso e poi è partito l’Inno nazionale Fratelli d’Italia con il presidente Giorgio Napolitano,il più acclamato della serata dentro e fuori il teatro, in piedi sul palco reale accanto al sindaco Letizia Moratti che si è portata il marito petroliere Gian Marco, generoso finanziatore della sua prossima campagna elettorale.
UN MESSAGGIO FORTE
Come spesso è accaduto nella storia della Scala anche questa «prima» è stata l’occasione per comunicare all’opinione pubblica, ai cittadini, alle istituzioniun messaggio che travalica il grande appuntamento musicale. La Walkiria ha veicolato la protesta e la preoccupazione di attori, cantanti, musicisti, teatri e collettivi artistici, degli studenti di Brera che si sono ritrovati in piazza della Scala assieme agli immigrati della ciminiera di via Imbonati, ai lavoratori precari, a rappresentare un bel pezzo d’Italia per nulla garantita ma poco disposta ad abbassare la testa.
Il messaggio di Barenboim è arrivato subito a segno, ha colpito in platea e fuori, nei palazzi del potere. Tutto il mondo berlusconiano, nei saloni del Piermarini, si è premurato di esprimere una critica elegante ma esplicita alla riduzione delle risorse per la cultura. Il sindaco Moratti chiede un ripensamento, Bruno Ermolli, consulente della Fininvest e selezionatore di uomini per conto di Berlusconi, invita Bondi a non tagliare i fondi alla Scala. Già, e il ministro dov’è finito?
BONDI, DOV’È BONDI?
Bondi, attaccato da tutte le parti, è comprensibilmente a disagio, non si fa vedere a Milano, forse teme contestazioni. Il ministro, però, fa sapere di esser rimasto a Roma per votare la finanziaria come deve comportarsi un vero fedelissimo della maggioranza. Ma, allora, cosa ci fanno a teatro il ministro Paolo Romani e la sua collega di governo Michela Brambilla che arriva in colpevole ritardo insieme alla esuberante soubrette Valeria Marini («La Walkiria in tedesco? - sospira - Sì me l’hanno detto, mi sono fatta spiegare la storia, però »)?
Il sovrintendente Stephane Lissner commenta amaro: «Bondi? Avrà altro da fare». Poi precisa di non voler far polemiche,ma intanto si sono già mossi i vari Quagliarello, Gasparri e il leggendario Capezzone a difesa del maltrattato ministro. Le cinque ore della Walchiria scorrono via con qualche sofferenza per i neofiti, e l’amminstratore delegato dell’Eni, Paolo Scaroni, il main sponsor del teatro, si è arrabbiato per la lunghezza e il testo in tedesco, poco adatto ad ospitare principi, emiri e odalische del petrolio. Ma, per l’anno prossimo, per le celebrazioni dell’unità d’Italia un bel Verdi o un Rossini non ce li toglie nessuno.
La serata si chiude con Napolitano che incontra una delegazione di lavoratori del teatro e poi, dopo applausi e fiori, tutti a mangiare il risottino. A pensarci bene, quest’anno il Sant’Ambrogio non è andato male. Il comune ha assegnato l’Ambrogino, tra gli altri, a chi si impegna nella solidarietà con i rom e a Maria Sciancati, leader della Fiom di Milano, che ha dedicato il riconoscimento «alle lavoratrici e ai lavoratori metalmeccanici». Poi Albertini ha detto che si ricandida, creando il panico nel centrodestra.
E, infine, i proletari del Quarto Stato di Pellizza da Volpedo guardano la città dall’alto del nuovo museo del Novecento. Chissà se Milano sta cambiando stagione?
L’Unità 08.12.10 - Rinaldo Gianola

martedì 7 dicembre 2010

Albertini:«Sono disponibile alla candidatura a sindaco di Milano»

«ok candidatura a sindaco»
«aspetto decisione di Fini»
«Sono disponibile alla candidatura a sindaco di Milano». Lo ha reso noto, ai microfoni di Cnr media, l'europarlamentare e già primo cittadino del capoluogo lombardo, Gabriele Albertini.
«L'ho comunicato a Fini, Casini e Rutelli - ha spiegato Albertini -. Aspetto che commentino e prendano una decisione». «La mia scelta è sul loro tavolo», ha aggiunto l'europarlamentare Pdl e possibile candidato a Milano per il terzo polo.
L'ex primo cittadino di Milano, attualmente europarlamentare del Pdl, ha spiegato di aver comunicato «ai triumviri» neocentristi la propria decisione. Albertini ha spedito loro una comunicazione «di cui non anticipo il contenuto», ha spiegato egli stesso al telefono. «Aspetto che commentino e prendano una decisione, la mia scelta è sul loro tavolo», ha concluso, ricordando come la proposta per una sua ricandidatura fosse arrivata da parte loro.Se la candidatura fosse confermata, Albertini sfiderebbe alle urne il sindaco uscente di Milano, Letizia Moratti, e il candidato del centrosinistra, Giuliano Pisapia.
Fonte Tgcom
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giovedì 2 dicembre 2010

Nasce la lista degli immigrati Shaari: corro per Palazzo Marino



In estate l'annuncio, oggi l'ufficialità. «Non è un partito, ma una lista civica. E poi è laica»
La prima volta di un candidato sindaco musulmano e di origine straniera: «È l'unica novità da vent'anni a questa parte...». Si presenta alla corsa per Palazzo Marino Abdel Hamid Shaari , presidente del Centro islamico di viale Jenner, alla guida di un gruppo eterogeneo di aspiranti consiglieri comunali raccolti sotto l'etichetta «Milano Nuova». Intesa anche come la Milano di una volta: «Vogliamo farla tornare la città col cuore in mano, dell'accoglienza, della solidarietà». Un partito musulmano? «Innanzi tutto non è un partito, ma una lista civica, - corregge -. E poi è laica, raggruppa immigrati residenti a Milano e cittadini italiani che condividono il nostro programma». Candidati di ogni confessione e provenienza, rivendica Shaari: oltre a egiziani e marocchini, il movimento avrà esponenti peruviani e romeni. Qualcuno l'ha già definito il «partito etnico».
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Terzo polo in pressing su Albertini: "Sceglierà prima del 14 dicembre"

I bookmaker danno sicura la sua discesa in campo al go per cento.

Lui, Gabriele Albertini, ex sindaco di Milano, parlamentare europeo del Pdl, come al solito assume l'aspetto della Sfinge e non proferisce verbo.

Ma una cosa è certa, Albertini non aspetterà il 14 dicembre per decidere se sfidare Letizia Moratti alle prossime elezioni comunali per il Terzo Polo. «Perché la sua non è un'operazione contro Silvio Berlusconi e Albertini non vuole lucrare sul deterioramento del Pdl — attacca Sergio Scalpelli, grande sponsor della discesa in campo dell"'amministratore di condominio" —. E perché la sua vuole essere un'operazione costituente che mette insieme i riformismi liberali, cattolici e socialisti della città. Certo, se lo fanno arrabbiare ancora dicendo che lo fa solo per cercare una poltrona, allora è possibile che scenda in campo subito».

Quindi, Albertini prenderà la sua decisione prima di sapere quale sarà il destino del governo e le possibili future alleanze romane. «Sono sicuro che Albertini scioglierà la riserva nei prossimi dieci giorni».
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Lombardia: Santo Consonni eletto Segretario Regionale PSI

Durante il dibattito ha portato il saluto al Congresso Giuliano Pisapia, candidato sindaco di Milano
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Pd: Pollastrini, si' a primarie ma serve risposta piu' impegnativa

''Ma con altrettanta convinzione dico -prosegue l'esponente del Pd- che siamo chiamati a una risposta politica ben piu' densa di significati e impegnativa. Cioe' a come dare autorevolezza e centralita' al Pd nella sfida per Palazzo Marino. Condizione questa per rafforzare e far vincere Giuliano Pisapia, allargare consensi e alleanze''.
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