Roberto Biscardini - Senza ambiguità né tentennamenti
Un risultato esaltante da tanti punti di vista. Il successo fuori discussione di Giuliano Pisapia al di là di ogni ragionevole aspettativa. Il successo della coalizione, che ha dimostrato di essere compatta intorno al candidato sindaco.Il successo della lista del PD che per una manciata di voti non ha superato il PDL. Cosa è successo? Il centrodestra perde alla grande per almeno quattro ragioni. La Moratti non ha convinto nessuno e dopo cinque anni il bilancio è tutto al negativo. Non è piaciuta sul piano personale, non è piaciuta sul piano amministrativo. Ha bloccato la città, ha impostato la sua campagna elettorale sulla paura, evocando persino estremismo e terrorismo, non ha avuto un idea grande di città. Pochi ci hanno creduto. Perde Berlusconi, venuto qui per sostenere la Moratti e invece ha contribuito a portarla giù come un macigno attaccato al collo. La Lega che pensava di sfondare, drenando il voto anti Moratti e anti Berlusconi, invece perde, quasi un terzo dei voti dalle regionali dello scorso anno ad oggi. Infine un segnale di inversione di tendenza importante. Un forte ritorno alla politica (Pisapia è il primo candidato del centrosinistra che non viene esclusivamente dalla cosiddetta società civile ed è un garantista con cui abbiamo lavorato assieme in Parlamento) ed una maggiore attenzione al ruolo dei partiti che con il successo del PD danno un brutto colpo all’opzione antipolitica (messa in chiaro dall’insuccesso di Di Pietro).Per quanto riguarda noi. Abbiamo scelto la strada che potesse consentire al Partito ed ai socialisti di eleggere un socialista a Palazzo Marino dopo vent’anni di assenza dal consiglio comunale e questo obiettivo (ad oggi) sembra raggiunto. I socialisti adesso ci sono e si vedono. Più di 1300 preferenze rappresentano per noi un dato straordinario, in una competizione combattuta e difficile. Fuori dal parlamento, fuori dalle istituzioni regionali e provinciale, senza amministratori comunali dal 1993. Adesso senza ombra di dubbio, al confronto con i risultati ottenuti da altri candidati di area socialista in altre liste, il socialista a Milano è di marca PSI, senza tentennamenti e senza ambiguità. Un risultato che avrebbe potuto essere ancora più marcato, se ci fosse stata nel partito più unità e se in alcuni settori del partito, a livello nazionale come locale, non si fosse stato l’inseguimento di avventure senza storia. Per la prima volta dopo tanti anni abbiamo avuto la sensazione di essere passati dal puro e semplice voto di appartenenza ad un voto di opinione. Un voto arrivato sul piano personale e politico in nome di un riconoscimento alla coerenza, per un’opzione socialista e socialdemocratica per il futuro di Milano e del paese. Abbiamo rivendicato il diritto dei socialisti ad essere nuovamente presenti nelle istituzioni e siamo stati ascoltati. Quindi non un successo individuale, ma una scelta collettiva di chi al partito e alla sua crescita crede pienamente. Abbiamo fatto la scelta giusta e la prima tappa è stata vinta. L’obbiettivo del rafforzamento della nostra era politica ha fatto a Milano un passo avanti. Adesso la partita si chiama Pisapia sindaco, perché al ballottaggio possa vincere contro il centrodestra, partendo da una posizione di assoluto vantaggio. Per questo, anche per noi, la campagna elettorale non finisce qui e continueremo ad impegnarci. Rivolgiamo infine un appello agli ex elettori socialisti, che per anni sono stati inchiodati sul centrodestra, affinché colgano il momento e la grande opportunità che Milano ha di cambiare. Quindi anche coloro che non hanno votato per Pisapia il 15 e 16 maggio possono farlo tra quindici giorni, adesso che l’orientamento prevalente è già sufficientemente chiaro.Ultima nota positiva. A Milano eleggiamo un bel gruzzolo di consiglieri di zona, in provincia, nell’articolazione delle scelte elettorali, eleggiamo consiglieri in alcuni comuni importanti, conquistiamo un sindaco in un piccolo comune e la lista del PSI prende il 7% nel comune di Pioltello.
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