Leonardo Donofrio (foto)
Oggi a Milano
ORE 17.28 - E' prevista per domani a Roma una nuova riunione del direttivo dell'Associazione nazionale dei comuni (Anci), che ha deciso uno stato di mobilitazione permanente fino a quando non ci saranno risposte soddisfacenti sui tagli agli enti locali previsti in manovra. Si parla di una ''mobilitazione continua finche' non ci saranno risposte chiare'', hanno detto i sindaci uscendo dall'incontro con Maroni. ''Ci aspettiamo che il ministro porti le nostre rivendicazioni al governo''.
ORE 17.01 - Roberto Maroni ha lasciato la prefettura, dopo avere incontrato la delegazione dei sindaci in
protesta oggi contro la manovra di Ferragosto. Il ministro dell'interno ha lasciato palazzo Diotti in auto, senza rilasciare dichiarazioni. L'incontro e' durato poco piu' di un'ora durante il quale la delegazione dell'Anci ha regalato a Maroni alcuni gadget della protesta contro gli enti locali previsti dalla manovra di Ferragosto del Governo. Si tratta di una maglietta "io non sono uno spreco" e del cappellino giallo con scritto "giù le mani dai comuni" che molti sindaci sfoggiavano oggi in corteo. Maroni li ha ricevuti facendo una battuta sul numero dei partecipanti di questa mattina, cioè 2.000 secondo l'Anci e 1.000 secondo la questura: la risposta è semplice, perché i primi cittadini presenti in piazza erano un migliaio ma rappresentavano 1.936 comuni.
ORE 15.52 - Il ministro dell'Interno Roberto Maroni è appena arrivato alla prefettura di Milano per l'incontro fissato con la delegazione dei sindaci. Ad accoglierlo ha trovato il presidente dell’Anci Osvaldo Napoli, il vicepresidente Graziano Delrio (primo cittadino di Reggio Emilia), il presidente di Anci Lombardia (e sindaco di Varese), il presidente di Uncem Enrico Borghi e i loro colleghi Giuliano Pisapia (Milano), Marta Vincenzi (Genova), Gianni Alemanno (Roma).
ORE 15.10 - Il sindaco Pisapia fa un primo bilancio della manifestazione. Innanzitutto sui numeri: erano presenti un migliaio di primi cittadini, in rappresentanza di 1936 comuni italiani, “una presenza al di là delle previsioni", sottolinea Pisapia. Il perché è presto detto: “I sindaci non si chiudono nelle aule, ma vanno a parlare ai cittadini per farli partecipare alle loro proteste. Nessun sindaco, di destra o di sinistra, può permettere che ai cittadini vengano tagliati i servizi fondamentali", ha aggiunto, spiegando che “finché il governo non farà marcia indietro la mobilitazione non si deve fermare". E non si deve fermare perché per il solo Comune di Milano i nuovi tagli, che si sommano al disavanzo già previsto per quest'anno (quasi di 200 milioni, esattamente 186), '"ammontano - ha spiegato Pisapia - a oltre 100 milioni di euro, che significa l'estrema difficoltà a potere avvicinarsi, ma non a rispettare, il patto di stabilità. Il che comporterebbe per l'anno venturo anche l'impossibilità di dare servizi essenziali ai cittadini. Manifestazioni come questa e una grande mobilitazione unitaria non sono solo utili, ma decisive: è fondamentale dare ai cittadini una risposta ai loro bisogni, non fare “macelleria sociale" per riparare ai danni causati dalla miopia del governo Berlusconi". Il sindaco di Milano ha poi ricordato che “uniti si vince, la nostra dignità non si svende", cioè la frase con la quale stamani ha concluso il suo intervento all'auditorium Gaber della Regione, da dove poi il corteo di sindaci è partito per raggiungere la piazza di fronte a Palazzo Marino. Scelta d’arrivo precisa, che conferma la presenza di Milano “in prima fila" tra i Comuni in protesta "per dare voce alle istanze del territorio e spiegare anche a chi non vuole capire che chi è più vicino ai cittadini più conosce le loro esigenze".
ORE 13.37 - Si chiude la manifestazione. I sindaci intonano l'inno di Mameli. La manifestazione prosegue nel pomeriggio quando alle 15.30 una delegazione di sindaci va alla prefettura per incontratore il ministro dell'Interno Roberto Maroni.
ORE 13.35 - Chiude gli interventi dal palco Graziano Delrio, sindaco di Reggio Emilia e vice-presidente dell'Anci: "Non vogliamo più parole ma fatti".
ORE 13.30 - Vasco Errani presidente della conferenza delle regioni e Governatore della Regione Emilia-Romagna: "Non siamo più in grado di assicurare i servizi ai cittadini. Tantomeno politiche di sviluppo. Fermatevi e cancellate i tagli agli enti locali. Tagliate lo stato centrale".
ORE 13.23 - Dal palco un appello per la liberazione Francesco Azzarà l'operatore di Emergency rapito il 14 agosto a Myala capitale del Sud Darfur.
ORE 13.20 - La giornata di mobilitazione prosegue: alle 15.30 una delegazione di sindaci va alla prefettura per incontrare il ministro dell'Interno Roberto Maroni. Della delegazione farà parte anche Giuliano Pisapia.
ORE 13.18 - "Non disperdiamo questa risorsa che questa giornata sia inizio di cammino comune fra grandi e piccoli comuni. Resti per tutti l'esempio del sindaco Vassallo". Così il primo cittadino di Bari Michele Emiliano.
ORE 13.16 - Ha preso la parola anche Mauro Guerra coordinatore nazionale Anci piccoli Comuni: "No all'articolo 16 sui piccoli comuni e no ai tagli per i Comuni, no a soluzioni improvvisate e pasticciate dell'ultimo momento, i consigli comunali sono una cosa seria, noi siamo qui e attendiamo una risposta netta e chiara e completamente positiva da parte del governo e del parlamento alle nostre richieste". Citando la Costituzione, in relazione ai Comuni, e ricordando che i 17 euro lordi percepiti ad ogni seduta di consiglio comunale "e spesso lasciati nelle casse dei comuni, non sono i costi di una poltrona", Guerra ha parlato di "decisioni prese con ottusita', che mantengono il vizio e puniscono le virtu'". "E' proprio nei comuni , nei piccoli e grandi comuni - ha concluso Guerra - che si trova l'opportunita' di ritrovare quella buona politica di cui l'Italia oggi ha disperatamente bisogno".
ORE 13.07 - Ha preso la parola anche il sindaco di Verona Flavio Tosi il quale ha affermato. "Non possiamo più permetterci tagli ai comuni. Sia lo stato centrale a ridurre i suoi costi. Il patto di stabilità va rivisto completamente".
ORE 13.03 - Il sindaco di Genova Marta Vincenzi. "Più di 160 comuni liguri oggi qui. Genova senza la rete edi piccoli comuni non conta nulla. Piccoli e grandi comuni lavorino e lottino insieme".
ORE 12.57 - Il sindaco di Venezia Giorgio Orsoni. "Basta alla politica che calpesta le autonomie locali. Basta allo Stato centralista; rivendichiamo la dignità di tutti i comuni".
ORE 12.55 - Ancora Fassino: "Siamo pronti a farci carico di ciò che è necessario per contribuire a migliorare i conti dello Stato ma non accettiamo una manovra iniqua senza risorse per lo sviluppo".
ORE 12.47 - Ha iniziato a parlare il sindaco di Torino Piero Fassino. "Ogni anno la manovra da anni carica il suo peso sugli enti locali. In gioco ci sono i servizi per milioni di persone".
ORE 12.45 - Partecipazione oltre ogni aspettativa, i sindaci sono 2000.
ORE 12.31 - ''Se i tagli non vanno via, dovremo portare i disabili e le persone delle mense della Caritas
davanti a Palazzo Chigi'': lo ha detto il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, che partecipa al corteo dei
sindaci. Alemanno ha affermato che se le cose restano come ora i tagli saranno ''devastanti'', con 270 milioni in meno per Roma l'anno prossimo, tagli che riguardano ''servizi essenziali ai cittadini, la mobilita', i servizi sociali''.
ORE 12.20 - Ad aprire il corteo lo striscione: "Giù le mani dai comuni . Più forte il tuo comune, più forti i tuoi diritti".
ORE 12.18 - Il corteo dei sindaci che protestano contro la maniovra è arrivato in piazza dellla Scala davanti a Palazzo Marino. Sono un migliaio di primi cittadini in rappresentanza di 1.936 comuni. Entrano in piazza cantando l'inno di Mameli e "siamo noi, siamo noi, la risorsa dell'Italia siamo noi".
ORE 12.10 - Il corteo ha imboccato via Manzoni. Piccole folle di turisti guardano incuriositi. In testa un cordone di 12 sindaci di piccoli comuni.
ORE 12.00 - Non basta ridurre della meta' i tagli previsti in manovra agli enti locali: di questo è convinto il sindaco di Verona Flavio Tosi. "Bisogna vedere quale sara' il ridimensionamento del taglio - ha detto - il dimezzamento non basta. Perche' c'e' gia' stato un forte taglio precedente''. Quello che chiede Tosi e' che ''si riducano le spese lo Stato'', non che vengano penalizzati i Comuni virtuosi. Il fatto che a Milano ''siano accorsi tanti sindaci dimostra che i tagli sono sbagliati. Laprotesta e' corale'': cosi' ha detto il primo cittadino di Torino, Piero Fassino, che partecipa alla manifestazione milanese dei sindaci appena partiti dal grattacielo Pirelli in corteo verso piazza della Scala. ''I sindaci sono sempre in mezzo alla gente - ha detto Fassino'', aggiungendo che ora si aspetta di sapere ''in concreto'' le modifiche alla manovra che presentera' al Governo.
ORE 11.48 - Il migliaio di sindaci si muovono dall'auditorium Gaber della Regione in "corteo" verso in piazza della Scala dove si concluderà la giornata di protesta contro la manovra del Governo.
ORE 11.30 - La manovra finanziaria ''per quanto riguarda i tagli agli enti comunali, deve essere completamente ritirata''. Il sindaco di Milano lo ha detto al suo arrivo alla manifestazione dei sindaci contro la manovra finanziaria. Una manifestazione che Pisapia ha definito ''di protesta ma anche di proposta e, soprattutto, che dimostra il senso di responsabilita' degli enti locali che sono i soggetti istituzionali piu' vicini ai cittadini e che possono dare le risposte di cui i cittadini hanno bisogno''. Pisapia ha definito i tagli ai Comuni ''l'ultima goccia di un vaso che ormai ha strabordato''. ''Non e' piu' possibile per gli enti comunali accettare ulteriori tagli e, soprattutto, in questo modo e con questo metodo: cioe', senza essere consultati o dopo essere stati consultati, ma senza tenere conto di indicazioni precise, di proposte alternative che sono venute finora da parte dei Comuni'' ha concluso.
ORE 10.50 - Oggi a Milano scendono in piazza i sindaci di tutta Italia, chiamati a raccolta dall’Associazione nazionale dei comuni italiani (Anci). L’appuntamento è all’auditorium Gaber del palazzo della Regione, poi in “corteo" fino a Palazzo Marino. Un solo ordine del giorno della manifestazione: no alla manovra bis decisa dal governo Berlusconi che colpisce, fra gli altri, ancora una volta duramente gli enti locali. A fianco dei 600 sindaci presenti c’è ovviamente Giuliano Pisapia, perché “questa manifestazione unitaria, con sindaci di centrosinistra e centrodestra è importante e necessaria: può e deve essere un impulso a cambiare una manovra vergognosa e ingiusta".
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